Sono Tiziana, una quarantenne divorziata da 2 anni che fa di professione la professoressa in una scuola superiore nella città di Roma. Non ho particolari vizi nella mia vita, tranne il viaggiare e la compagnia dei bei uomini. Amo particolarmente i ragazzi più giovani, belli e intelligenti, forse perché è una vita che faccio questo mestiere e sono sempre a contatto con ragazzi di 20 anni più piccoli di me con gli ormoni impazziti, ascolto e guardo con i miei occhi quello che dicono o che fanno quando vado a scuola in atteggiamenti provocatori, con minigonna e tacchi a spillo, a dir la verità ogni tanto mi faccio anche rimproverare dal preside dell’istituto.
So bene che potrebbero essere miei figli, alcuni non hanno ancora la barba, ma sono tremendamente seducenti e stuzzicano il mio lato sessuale, anche perchè non fanno altro che toccarsi e quando spiego mi metto sulla cattedra a giocare con l’accavallamento delle gambe, lì vedo con la bava alla bocca, questa cosa per me è molto eccitante, mentre le femminucce della classe me le dicono di tutti i colori!
Comunque vi voglio raccontare di un ragazzo della mia classe, precisamente la 5^B. Marco (nome di fantasia) è un 19enne molto carino, di statura molto alta circa 1,90 e dal carattere un po’ inquieto. Quando viene interrogato da me di solito fa sempre scena muta, non ha molta voglia di studiare l’inglese, ma la lingua a suo modo la sa usare molto bene, ed ora vi racconto il perché! 😉
Un giorno mentre ero a casa a fare le pulizie mi arriva una notifica sul cellulare, era una richiesta di amicizia su facebook da parte di un mio alunno, era Marco. Accetto e subito mi scrisse “Ciao Prof. Come andiamo?” io “Bene, grazie.. devi dirmi qualcosa?” lui “No professoressa, volevo solo dirle che lei a scuola mi fa eccitare un casino, ma lo fa apposta a provocare in quel modo?” Io risposi “E’ probabile Marco, te che dici?” . I messaggi terminarono lì perché poco dopo mi chiamò direttamente, io non sapevo cosa fare, cominciava ad essere insistente, volevo rimanere al gioco, ma c’era qualcosa che mi frenava era pur sempre un mio alunno e se le cose sarebbero venute allo scoperto succedeva un casino con il lavoro!
Ma misi da parte tutte le mie ansie e risposi al telefono “Ciao Marco, allora proprio non ti togli dalla testa a me?” lui “no, amore sei bellissima, ho voglia di te, sto masturbandomi pensandoti, perché non mi inviti a casa tua? Dove abiti?” Gli dissi chiaramente le mie paure e che se voleva venirmi a trovare non doveva dirlo a nessuno, neanche ai suoi amici!
Dopo una mezz’oretta sentivo arrivare fuori dalla finestra di casa mia, un motorino in lontananza, era lui che arrivava a tutto gas. Mi suona alla porta, lo faccio entrare e lui si mise comodo sul divano. Con aria di sfida mi diceva che ero proprio una bella donna, che avevo un bellissimo seno e un culo da fare invidia alle ragazze della sua classe, che la casa profumava molto e che gli sembrava di vivere un sogno.
Io neanche a dirlo, ero eccitata forse più di lui, è stato sempre un mio sogno avere dei momenti intimi con un ragazzo più giovane di me, ma mai avrei pensato di scoparmi un mio alunno! La mia figa era già bagnata, mi avvicinai a Marco sul divano e mi misi seduta con il mio culo sul suo cazzo e facevo su e giù, sentivo il suo durissimo pene che si strusciava, ero sempre più eccitata e il mio essere porca usciva sempre di più, urlavo dalla gioia e chiedevo a lui di scoparmi violentemente.
Prima cominciò a leccarmi la figa come un cane mentre beve l’acqua nella sua ciotola, poi se lo tirò fuori e me lo mise in bocca, glie lo succhiavo come una dea, non faceva altro che farmi i complimenti, aveva un cazzetto non molto grande ma tutto bello depilato e curato con un buon profumo. Poi mi feci scopare a pecorina, con le mie grosse tette che ballavano dal gran movimento che facevamo, me le teneva ferme con una mano e intanto sfregava i miei capezzoli turgidi.
Voleva venirmi in bocca, gridava che la sborra era tutta per me, mi girai in fretta e furia e con gli occhi chiusi afferravo le sue palle e accoglievo tutta quella bella cremina calda nella mia boccuccia… ah, come ho goduto quel giorno, solo a ripensarci mi vengono ancora oggi i brividi.