Questa e’ una fantasia che mi e’ passata per la mente piu’ volte. Mia moglie era una bella trentenne, soda, dal viso da madonnina infilzata, piuttosto ingenua.
Io avevo in ufficio una guardia giurata, Pasquale (nome di fantasia), che aveva la fissa delle donne. Spesso mi parlava a doppio senso e io prendevo per me le sue parole. Mi diceva per esempio “le donne vogliono chiavare e non se ne fanno niente di un intellettuale semimoscio…vogliono un cazzo duro, resistente, che le faccia godere come troie…”. Poi spesso lasciava intravedere che le mogli la danno facilmente se stuzzicate, ecc.ecc.
Insomma mi aveva messo il tarlo nella mente e spesso vedevo mia moglie sbattuta da quell’energumeno, senza ritegno, con violenza, la vedevo piena del suo seme davanti e di dietro. La vedevo ansimare, respingere gli assalti, ma poi cedere ed avere orgasmi osceni uno dopo l’altro.
Un giorno che ero piu’ eccitato del solito immaginai chiaramente quello che ora voglio descrivervi. Dovetti masturbarmi nel bagno dell’ufficio.
In mia assenza (io ero al lavoro e rientravo la sera) Pasquale aveva bussato a casa mia. Lo accompagnava un suo giovane collega.
Mia moglie gli apri’ perche’ lo conosceva. Era stato altre volte, quando io c’ero, era venuto anche a feste e ricorrenze. Insomma eravamo abbastanza amici.
Mia moglie gli sorrise e lo fece entrare, facendolo accomodare in sala insieme all’amico.
Per qualche minuto scambiarono convenevoli. Lei disse “Sai Pasquale, mio marito e’ al lavoro e torna stasera… ma tu come mai non sei in banca?”
Lui rispose che aveva preso quel giorno libero perche’ doveva fare una cosa importante. Mentre lo diceva, scambio’ uno sguardo all’amico, che sorrise. Lei non si rese conto che parlava di lei e che stava per essere montata dai due ferocemente.
Poi offri’ loro da bere una bibita e continuo’ a parlare del piu’ e del meno.
Alla richiesta di mia moglie se volessero ancora qualcosa da bere, lui rispose “La tua lingua,puttanella, vogliamo succhiartela, leccarti i denti, farti succhiare il cazzo e riempirti di sborra la figa e il culo, che ne dici?”
Mia moglie, esterefatta, gli disse di andar via subito e che avrebbe detto tutto a me, telefonicamente.
I due risero e, quando lei si alzo’ per accompagnarli alla porta, l’afferrarono scalciante e la trascinarono sul lettone.
Li’ la denudarono, strappando via il vestito sottile, e la tennero ferma supina. Pasquale si spoglio’ subito e le fece vedere un pene enorme, in erezione, con due testicoli gonfi che si sarebbero svuotati dentro di lei piu’ volte.
Lei scuoteva la testa, dicendo che non doveva farlo, che era amico della famiglia. Ma fu tutto inutile. Lui si getto’ su di lei, mentre il giovane la teneva ferma per le braccia al di sopra della testa, il suo sguardo cupo fissava quel boschetto nero tra le sue cosce aperte. Le prese il viso con le mani e la bacio’ in bocca, cercando subito la sua lingua che succhio’ a lungo. “Puttana, le disse, che lingua dolce! Lei voltava il viso da una parte all’altra ma lui la fermo’ tenendole le guance con le mani e la costrinse a sentire la sua lingua che ora violava quella bocca fresca e grande.
Poi, senza tanti complimenti, la penetro’ a fondo. Il suo pene entro’ completamente e comincio’ a muoversi sempre piu’ velocemente. Fu allora che lei comincio’ a provare qualcosa di diverso. Sentiva il fuoco lambirle il ventre, sentiva quel bastone di carne caldo, duro, che impietoso la sbatteva e riversava dentro di lei un fiume di sborra; allora ebbe un primo orgasmo, mentre lui stuzzicava i capezzoli che andavano indurendosi.
“Vedi, disse Pasquale, lo sapevo…sei una puttanella…ora ti passo al mio amico”.
Si scambiarono i ruoli. Il giovane la monto’ subito, eccitato e arrapato. Ora non dovevano tenerla piu’. Lei partecipava attivamente e si contorceva sotto i colpi di quegli arieti che instancabili penetravano le sue profonde intimita’.
Quando ebbe finito, dopo averla riempita del suo seme fino all’orlo, si scambiaronoi i ruoli. Pasquale la rigiro’ e in meno che lei si desse conto la inculo’ selvaggiamente. Lei gemeva e si sistemava sotto quel glande che stava entrando nel suointestino. Quel cazzo che violava le natiche sode, tonde e calde, mai violate prima. Allargava con le mani le natiche per favorire l’ingresso di quella bestia turgida dentro di lei.
Lui ne riverso’ presto dentro un fiume di calda sborra, mentre l’amico si accingeva a fare altrettanto.
La godettero per ore, passando il loro pene addosso, dappertutto, venendo nella sua bocca disponibile e aperta, sbattendola altre e piu’ volte, senza risparmiarle niente.
Lei godeva ora come una cagna in calore. Il suo viso rosso, eccitato, i suoi capezzoli duri e appuntiti, lasciavano capire quanto avesse goduto con quelle due bestie. Era piena del loro sperma, che luccicava sul suo corpo dappertutto.
Dalla mattina erano passate almeno 4 ore e lei offri’ loro uno spuntino, che consumarono in fretta. Poi, rientrati in camera, vollero goderla nuovamente e la presero in una doppia che la sconquasso’. Urlarono insieme il loro godimento, tutti e tre, mentre svuotavano dentro di lei quello che rimaneva del loro seme. Lei ebbe un ulteriore orgasmo, piu’ violento, e li supplico’ di tornare presto, mentre scossa da fremiti si lasciava baciare in bocca dai due con le lingue che guizzavano con la sua.
Ecco, questo ho sognato piu’ volte e confesso che glielo ho detto in certi momenti intimi. Lei dapprima mi diceva che ero un porco, ma poi si agitava sotto il mio cazzo e si bagnava piu’ del solito…
Che vorra’ dire?….Sto davvero considerando di proporle un menage a tre, forse a quattro. Chissa’.
Franco dice
Credo che questa sia la migliore foto, non solo perche’ le somiglia, ma perche’ realizza quello che ho detto nel racconto.
Franco dice
Ragazzi, spero che per le prossime storie avrete una foto arrapante come questa. Lei mora, capelli corti e un bel boschetto tra le gambe.
Andrea dice
Mi hai fatto dissanguare….
Franco dice
Ragazzi, la foto e’ perfetta. Sembra proprio lei! Bravi, per questo continuo a mandarvi racconti. Le foto spiegano meglio di ogni altra cosa.
Lei a 30 anni….