Sono Franca, moglie 45enne, felicemente sposata da venti con mio marito Augusto.
Conduciamo una vita tranquilla con i suoi alti e bassi.
Appena sposati la vita ci ha regalato nostra figlia Miriana.
Miriana ormai è diventata una donna con i suoi vent’ anni di giovinezza e freschezza.
Tutti i giorni tra le tante cose da fare trovo sempre tempo per accompagnare mia figlia all’Università ormai iscritta al 2° anno della facoltà di Medicina.
La strada è sempre la stessa ed ogni giorno al semaforo fuori casa incontriamo sempre James, un giovane senegalese che arrangia la sua vita, pulendo vetri delle auto e vendendo fazzoletti.
Tutte le mattine mia figlia ha sempre qualche monetina e un sorriso per questo sventurato ragazzo.
Una mattina come tante James offre una rosa rossa a Miriana, che con un po’ di imbarazzo accetta volentieri.
Da quel momento con quel semplice gesto James era entrato tra le grazie di mia figlia e da lì a breve non solo…
Infatti, mia figlia ha cominciato a chiedermi se mi avesse dato fastidio se qualche volta avessimo invitato James a casa per il pranzo, in segno di riconoscenza, e per compiere un’opera pia.
Io conoscendo come è fatto caratterialmente mio marito Augusto, non mi sarei mai permessa di avanzare una tale richiesta, né tantomeno riferirgli che pervenisse da nostra figlia Miriana.
Di conseguenza ho cercato di dissuadere Miriana, cambiando anche percorso per accompagnarla fino ad un mercoledì di luglio.
Un giorno in cui avevo troppi impegni e dissi a Miriana che non avrei potuto accompagnarla all’Università, che sarei stata molto probabilmente tutto il pomeriggio fuori casa.
Lei non fece problemi, quindi mi allontanai da casa.
Verso le 15.00 del pomeriggio sono rientrata e ho trovato Miriana a casa, sembrava strana, nervosa e sentivo il rumore fisso dello scroscio dell’acqua sotto la doccia.
Neanche il tempo di soffermarmi a pensare a cosa stesse succedendo che mi vedo uscire dal bagno James.
Con grande imbarazzo e incredulità volgo lo sguardo a mia figlia, poi di nuovo a James e non sapevo che dire, né cosa fare.
L’occhio cadeva sul corpo scolpito e marmoreo nero ebano, un fisico slanciato e atletico, finché mi sono persa fissando il mio sguardo sul suo immane dardo.
Un pene equino, qualcosa di mai visto prima di allora.
James, con tutta la sua intraprendenza, aveva notato il mio interesse e senza troppi convenevoli mi prende per mano e porta me e Miriana in camera da letto.
Io senza nemmeno avere il tempo di spogliarmi ero già con la testa tra le sue gambe, mentre Miriana gli leccava la schiena, e si perdeva in quella massa di muscoli.
Dopo aver saziato la sua voglia di sesso orale prende da dietro Miriana e comincia a penetrarla, e le sue urla di estremo piacere credo si siano sentite in tutto il vicinato.
Lui sembrava eccitarsi e caricarsi di più sentendola urlare.
Ormai, pienamente convinto della padronanza della situazione, James ha voluto che io e mia figlia ci masturbassimo a vicenda praticandoci anche del sesso orale, mentre lui ci possedeva a turno.
Posso dire che agli occhi di persone estranee sembrerà qualcosa di abominevole, ma in quella situazione non c’era più controllo, non esistevano tabù c’era solo l’insaziabile voglia di appagare un desiderio forse represso da troppo tempo.
Ci siamo sentiti animali allo stato primordiale, volevamo solo godere e far godere, eravamo schiave del sesso alla mercè di James.
Abbiamo scopato come cagne in calore e siamo state trattate senza alcun rispetto, ma è proprio questo che ci è piaciuto.
Dopo aver terminato James ci ha riempito la bocca e ci ha lasciate per tornarsene a casa.
Quindi, è calato il silenzio tra me e mia figlia per giorni, dopodichè abbiamo affrontato la situazione ed abbiamo deciso di ricontattare James.
Questa volta James è venuto a trovarci con i suoi amici connazionali.
Sono trascorsi due anni e ci incontriamo almeno due volte a settimana.
Miriana è felicemente fidanzata da un anno con Aldo, ed a breve convoleranno a nozze.
Ma ciò non ha impedito di continuare a coltivare nostro vizietto per la verga nera, qualcosa che probabilmente condivideremo per la vita io e mia figlia.