Sapevo che la splendida Padrona da cui mi sarei recato dopo poco tempo era una amante dello scat, ma quando l’ho contattata non abbiamo parlato di questa pratica. Non l’avevo mai fatto e non so come avrei reagito, quindi ho fatto il vago.
La raggiungo nel primo pomeriggio, la chiamo e mi dice che posso salire. Appena entro, mi si presenta davanti una ragazza splendida di circa 27 anni, mora, capelli lunghi, occhi scuri e profondi e un fisico da top model. E’ vestita con un jeans attillato nero ed una magliettina senza maniche sempre scura.
La location è una specie di loft arredato di tutte le attrezzature che si possano immaginare: croce, fruste e frustini di tutti i tipi, strap on (anche questi di tutte le dimensioni), trono, sedia wc, etc.
Mi fa accomodare, mi chiede se desidero qualcosa da bere e accetto un semplice bicchiere d’acqua, non perchè avessi sete, ma per rompere un pochino il ghiaccio e perchè a quella visione celestiale mi si era praticamente prosciugato tutto.
Dopo pochi minuti di piacevole conversazione, mi chiede se ci sono pratiche che assolutamente non voglio che lei faccia, e io dico che sostanzialmente non ho limiti ma preferisco evitare frustini per non lasciare segni sul corpo.
Mi sorride, si mette comoda sul divano e indicando i piedini mi fa “dai allora schiavetto, vediamo se ci sai fare con la lingua”.
Non me lo faccio ripetere, mi inginocchio davanti a lei, le sfilo le scarpe (chiare, chiuse, con i tacchi) e incomincio a prendere delicatamente un piedino e a massaggiarlo.
“Hai le mani fredde merdina”.
“Si lo so Padrona, mi scusi”
“Lascia stare e usa la bocca, almeno me li riscaldi, adesso”.
Avvicino quel piedino celestiale alla mia bocca ( un 38 circa, con dita affusolate e armoniche ed uno smalto rosso scuro) ed inizio a baciarlo. Sulla pianta e poi sul dorso. Azzardo una leccatina e lei invitandomi ad aprire la bocca incomincia ad infilarlo dentro.
Ha uno sguardo soddisfatto, si vede che le piace quello che fa.
“Tira fuori la lingua….ecco….braaavo, così, lecca la pianta….si così; apri la bocca…fatti scopare con il piede, fammi vedere come lo succhi…”.
A quelle parole viene fuori la mia indole feticista e incomincio a prendermi cura con devozione delle sue estremità; prima un piedino e poi l’altro. Poi sollevandoli entrambi li bacio alternandoli.
“Dai, passa la linguetta in mezzo alle dita. Succhia un ditino alla volta…ti piacciono vero i miei piedini merdina? si vede da come li adori; bravo, così…”.
Ormai le mani si sono scaldate; tutto l’ambiente si è scaldato ed il suo modo di parlare, tra l’autoritario e l’amichevole non fa che aumentare il desiderio di servirla in tutto.
Dopo una ventina di minuti con i suoi divini piedini, mi chiede di spogliarmi.
Devo dire la verità che spogliarmi davanti a tanta bellezza mi creava non poco imbarazzo. Comunque lo faccio e rimango solo in boxer.
“Sdraiati ora”. Lo faccio e incomincia ad accarezzarmi il viso ed il corpo con i suoi piedini. Li passa sul viso, sulla bocca, e poi su tutto il corpo. Li passa anche sopra i boxer e onestamente temevo qualcosa di doloroso che per mia fortuna non è arrivato. Mi accarezza sopra i boxer, insiste li sopra:” hum, inutile merdina”.
Ad un certo punto si allontana e mi lascia sdraiato per terra. Sento rumori di ferraglia, che non riesco bene ad identificare. La tentazione di girare la testa è forte ma è meglio evitare.
Quando torna vedo che ha in mano delle catene e uno strano oggetto di cui ignoravo l’utilità.
“Allarga le braccia a croce!” e sento che con una specie di manetta mi chiude il polso, e l’altra estremità (sempre con una chiusura) la fa passare sotto la gamba del divano.
Stessa cosa con l’altra mano ma questa volta l’altra estremità la fa passare dietro la gamba di un tavolino molto pesante che stava dall’altra parte della stanza.
“Prova a muovere le braccia!” e vedendo che avevano ancora un minimo di gioco, sistema le catene in modo che rimanessi a braccia aperte e non le potessi muovere.
Mi fa poi alzare la testa e mi mette sotto quell’altro arnese; in pratica è un pezzo di metallo a U con una fascetta che si chiudeva sulla fronte. Una volta messa la testa dentro la U e chiusa la fascetta, era impossibile muovere la testa.
Se ne va di nuovo e mi lascia in una situazione sicuramente non eccessivamente scomoda anche se i movimenti erano pari allo zero.
La sento canticchiare ma non sento cosa stia facendo. Passano circa 5/6 minuti e poi ritorna e si mette davanti a me. Si era tolta i pantaloni e la magliettina, rimanendo così in slip e reggiseno.
“E ora? che si fa merdina? lo sai”
“No Padrona, onestamente non lo so”
“Te lo dico io, allora. Devo fare pipi ma il bagno è rotto […risatina…] quindi visto che stai qui utilizzo la tua boccuccia come wc. Problemi?”
“No Padrona”
“Meno male, ma anche se li avessi non mi interesserebbe!”
Questa volta, e per la prima volta, il suo tono è stato autoritario e sadico.
“Dai, apri quella cazzo di bocca e vedi di non perdere niente”.
Detto questo si accovaccia sulla mia bocca, si scosta lo slip e per la prima volta osservo il suo sesso, depilato e rosa.
Apro la bocca e dopo pochi secondi sento la sua pipì entrare direttamente in bocca. Ne fa un po e “ingoia”, poi ricomincia, si ferma “ingoia”, e così per ben 7 o 8 volte.
Mi chiede se mi piace e ad un mio gesto di assenso continua implacabilmente a svuotarsi la vescica nella mia bocca. All’inizio il sapore era molto aspro (segno che era da un po che la teneva) ma verso la fine aveva un sapore quasi dolciastro.
“Ahhh ci voleva proprio una bella pisciatina, vero schiavetto? Immagino me la vorresti pulire con la lingua ma scordatelo proprio!”
Effettivamente il desiderio mi era venuto ma si è asciugata con una salviettina che aveva in mano e che non avevo visto.
Si alza e se ne va via di nuovo lasciandomi con il suo sapore in bocca. E adesso? Che altro combina? Torna dopo pochissimo e vedo che ha uno strap on in mano di una dimensione fortunatamente non eccessiva, considerando le misure che avevo intravisto.
“Tranquillo, non lo utilizzo. Ma so già che per fare bene quello che sto per fare, lo dovrò usare. Comunque dipende da te”
Cosa avrà voluto dire? Deve fare qualcosa e a seconda di come mi comporto lo userà o meno….mah..
“Comunque è meglio che ti preparo” e così facendo mi sfila i boxer e mi lascia completamente nudo.
“Ora, merdina, visto che il cesso è sempre rotto e visto che ti ho qui, finisco di fare i miei bisogni. Ho un po di cacca da fare…”
“Padrona, non l’ho mai fatto, non so se sarò in grado…”
“Cosa vuoi che mi interessi? Lo devi fare sennò rimani qui legato”
Così dicendo si accovaccia sopra di me, ma questa volta porgendomi il suo culetto alla vista e si scosta ancora una volta gli slip.
“Ahhh, ora si, finalmente, sei pronto?”
CONTINUA …
Lascia un commento