Esistono delle ferite che non si ricuciono facilmente, a volte c’è bisogno addirittura che passino anni prima che la consapevolezza di non avere colpe faccia largo alla propria rinascita.
Sono Martina e quattro anni fa ho conosciuto cosa significasse provare il dolore lacerante provocato dall’abbandono. Non è facile spiegare a parole il buio che ha attraversato la mia anima dopo dieci anni di matrimonio. La mia per me era sempre stata una relazione intensa e ricca di progetti di vita. Mio marito per me era l’uomo del per sempre, quello che non mi avrebbe mai lasciata.
L’arrivo dei miei due figli mi fece sentire consacrata come donna e moglie, eppure nel giro di qualche anno la vita mi ha portato a combattere con dei demoni che non sapevo neppure di avere.
Cominciai a sentirmi inadeguata, un donna a metà: poco sensuale e incredibilmente orrenda.
Ma questa nebbia non era da me ed è per questo che ad un certo punto mi resi conto che dovevo combattere e che dovevo tornare a credere in me. Ma soprattutto, che avrei dovuto seguire quelle pulsioni che da sempre avevo chiuso in cassetti segreti.
La voce delle mie perversioni più profonde
Non è facile a quarant’anni conoscere per la prima volta questa sensazione di buio pesto attorno a te.
Eppure tutto d’un tratto cominciai a reagire, decisi di ripartire da me stessa, dalla mia femminilità. Ricominciai a curare il mio aspetto e soprattutto a riscoprire la mia sessualità.
Tornai a toccarmi, a strusciarmi tra le lenzuola e a penetrarmi con le dita.
È davvero incredibile quanti orgasmi sappiamo regalarci noi donne da sole. Improvvisamente le mie perversioni più profonde apparirono nei miei pensieri. Lo facevano ogni volta che le mie dita si bagnavano del piacere più intenso.
C’ero sempre io in una stanza a luci rosse e due uomini mascherati che mi penetravano contemporaneamente. Urlavo dal piacere mentre ero legata e vestita con il mio intimo di pelle nera.
Ogni volta che mi masturbavo i miei pensieri si facevano sempre più realistici e allora continuavo fino a quando non cominciavo a squirtare inesorabilmente.
Godevo così tanto che cominciai a capire che non ci poteva essere niente di male a voler assecondare la mia profonda perversione di essere doppiamente penetrata.
Vinsi la vergogna ed entrai per la prima volta in un sexy shop.
Oggetti magici e bollenti
Era un pomeriggio grigio e piovoso quando entrai nel sexy shop più vicino a casa mia che avevo trovato online.
Inizialmente impacciata chiesi consiglio al ragazzo impegnato a lavorare tra gli scaffali.
Tornai a casa con un dildo, un vibratore e quel sexy completino intimo di pelle che troppe volte era apparso nelle mie fantasie erotiche.
Quella giornata grigia e i miei nuovi giochi mi portarono a rifiutare l’aperitivo organizzato dalle mie amiche e in più i miei figli erano con il padre.
Andai in bagno, indossai il mio completino in pelle che copriva solo i capezzoli ed aveva due fili sottilissimi che lasciavano libera la mia vagina e accendevano i miei sensi.
Andai in salotto, spensi la luce, creai l’atmosfera giusta con delle candele e misi una musica rilassante.
Chiusi gli occhi e feci partire nella mente le piccanti storie che di li a qualche mese avevano fatto riaffiorare la mia femminilità.
Cominciai a giocare con le mie labbra e non appena si bagnarono presi il vibratore. Improvvisamente mi strappai il reggiseno e non appena si presentarono i miei due ragazzoni possenti presi il dildo. Mi penetrai alla stessa intensità dei miei pensieri e il vibratore mi regalò una delle squirtate più intense della mia vita.
Ricominciai per tre volte e passai due ore così, sola insieme ai miei orgasmi.
Il brivido della realtà
Mi sentivo decisamente meglio, stavo riprendendo la mia vita in mano e le mie pulsioni perverse mi fecero sentire nuovamente una donna desiderabile.
Un giorno mentre ero in ufficio decisi di iscrivermi ad un sito di incontri hot e nei giorni seguenti cominciai a chattare con dei primi contatti.
Le prime settimane mi sentii particolarmente coinvolta da un uomo sulla cinquantina che abitava in Francia e dopo le prime foto spinte ci sentimmo via webcam.
Di nuovo indossai il mio completino in pelle, accesi delle candele e misi la musica giusta per l’occasione. Lui fece lo stesso.
Mentre mi guardava masturbarmi e maneggiare il vibratore e il dildo, iniziò a masturbarsi anche lui. Non so spiegare come sia stato possibile, forse per via delle confidenze perverse che ci eravamo scambiati via chat: venimmo insieme e questo mi diete la sensazione che si trovasse proprio nella mia stanza. Ero pronta a credere che al posto del dildo fosse stato lui a penetrarmi prepotentemente.
Così lontana ma così tremendamente reale, questa esperienza mi consacrò definitivamente come una donna libera.
Di li a poco, non avrei permesso a nessuno di limitare le mie fantasie. Mi sentivo selvaggia come una lupa: ero me stessa.
Weekend piccantissimi
Dopo qualche settimana dalle nostre videochat hot io e Damien decidemmo di vederci. La nostra intesa sessuale era talmente alle stelle che lui mi regalò persino il biglietto aereo. La cosa che mi lasciò esterrefatta fu che non ebbi il minimo timore di dirgli di si. Ero una donna nuova e volevo recuperare il tempo perso a piangermi addosso.
Lui, poi, era così possente e sensuale che passavo le notti a masturbarmi pensando a lui. La mia fantasia perversa aveva dato un volto a uno dei due uomini che mi penetravano contemporaneamente: uno davanti e uno dietro in tutte le posizioni possibili.
Arrivai a Lille entusiasta e già tutta bagnata all’idea. Venne a prendermi lui e dopo un tour della città mi portò a casa sua.
Facemmo sesso tutta la notte e utilizzai il nuovo completino comprato per l’occasione.
Mi dominò letteralmente e questo mi eccitava ancora di più. Mi legò con delle manette ad una colonna nel suo salotto e penetrandomi da dietro mi sbatteva violentemente fino a che raggiunsi tre orgasmi di fila.
O ancora, lui in piedi e io cavalcioni davanti, mi poggiò con la schiena al muro e continuammo per quasi un’altra ora.
I miei giochi, poi, furono parte integrante della nostra nottata di sesso sfrenato. Arrivati sul letto, infatti, gemetti di piacere e squirtai nettare caldo a volontà mentre lentamente mi penetrava nel culo e io infilavo il dildo nella vagina.
Estasiata dal troppo piacere ero talmente sudata da sembrare quasi unta dall’olio e comincia a leccargli il cazzo fino a quando dopo mezz’ora eiaculò. Mi disse che ero una delle donne più brave a fare pompini che avesse mai conosciuto. Io ringraziai tenendo la bocca aperta e feci sfogare i sui gemiti ingoiandoli tutti fino all’ultima spruzzata.
Non avevo mai fatto un sesso più caldo e sfrenato di quello, ma il bello arrivò il giorno dopo, quando Damien mi fece un’altra sorpresa.
Il preludio di una notte intensa
La mattina dopo della nostra prima notte insieme lui si mostrò veramente carino con me. Mi portò la colazione a letto e dopo averla consumata insieme prese il barattolo di marmellata che aveva poggiato sul vassoio e cominciò a spalmarmela addosso palpandomi per bene dappertutto. Cominciò a leccarmi fino a quando arrivò nella fica e potevo sentire la sua lingua che si muoveva perfettamente tra le mie labbra. Dopo solo dieci minuti ebbi un orgasmo. Mai nessuno era riuscito a farmi venire leccandomi la fica e mentre gemevo dal piacere mi mise a pecora e cominciò a penetrarmi con calma. I suoi movimenti erano talmente lenti ma decisi che dopo poco arrivò un altro orgasmo. Dovetti aspettare mezz’ora prima che lui ebbe il suo.
In soli due giorni stavo vivendo sensazioni che non avevo mai vissuto prima, mi sentivo così eccitata che ogni volta che lo guardavo lo avrei sbattuto al muro per ore.
La nostra seconda giornata insieme fu molto bella e di lì a poco si trasformò nella notte bollente che avevo sempre sognato a occhi aperti mentre giocavo con i miei giochi sul divano di casa mia.
Eravamo in giro per la città e Damien mi disse che voleva farmi conoscere un suo amico. Lo aspettammo seduti in un elegante bar di Lille mentre sorseggiavamo una bottiglia di vino rosso.
Arrivò dopo un’ora e appena mi voltai a guardarlo non potetti fare a meno di sentire una forte pulsione sessuale.
Era alto, spalle larghe, moro, occhi nerissimi e carnagione olivastra. Dal suo sguardo ammiccante capii che aveva provato per me la stessa pulsione.
Si sedette con noi e cominciammo a ridere e a scherzare. Fortunatamente grazie al mio lavoro da coordinatrice di viaggi me la cavavo bene anche con il francese.
Ad un tratto Damien mi diede una scatola di medie dimensioni e quando la aprii, capii subito quale sorprendente esperienza voleva farmi vivere quella notte.
All’interno c’era un completo di langerie di seta e pizzo nero molto elegante, una benda dello stesso tessuto e delle manette piene di strass.
Il fatto che non ci fosse un capo troppo trasgressivo mi fece sentire ancor più desiderata e quando alzai gli occhi, entrambi mi guardarono con uno sguardo profondo e sensuale.
Damien sapeva bene che quella era la mia perversione più accesa, glielo avevo raccontato molte volte nelle nostre chat.
Sapeva perfettamente come prendermi dal punto di vista sessuale e questo non poteva che eccitarmi ancor di più di lui.
Il vino ormai aveva fatto il suo effetto e, particolarmente disinvolta, presi la mano di Dorian (l’amico bello di Damien) e la poggiai sul lato del mio interno coscia per farglielo accarezzare. Lo fece con delicatezza e lasciai che la sua mano arrivasse sotto la gonna. Mi bagnai istantaneamente e nel giro di pochi minuti eravamo pronti per tornare a casa.
Salimmo in macchina e Dorian si sedette nel sedile posteriore insieme a me. Mi strappò le calze e cominciò a masturbarmi con le mani, potevo sentire le sue dita arrivare in profondità mentre con l’altra mano massaggiava accuratamente il mio clitoride. Dallo specchietto riuscivo a vedere il volto eccitato di Damien e dopo che Dorian mi regalo il primo orgasmo della serata sbalzai nel sedile anteriore, aprìì la cerniera di Damien e cominciai con entusiasmo a fargli un pompino. Era talmente eccitato che mi venne subito in bocca.
Una notte perversa come nelle mie fantasie
Entrammo in casa e lasciai Dorian e Damien in salotto mentre mi preparavo in bagno. Indossai il loro regalo, sciolsi i capelli e spruzzai qualche goccia di profumo sul collo.
Li lasciai attendere per qualche minuto in più per creare un pò di suspense e quando tornai in salotto, loro avevano preparato l’atmosfera perfetta.
Erano in piedi completamente nudi e la luce delle candele rifletteva sulla loro pelle. Mi sedetti sul divano, spostai le mutandine e mentre massaggiavo i miei seni cominciai a masturbarmi. Potevo vedere i loro cazzi alzati e le loro mani che li calmavano massaggiandoli.
Si avvicinarono lentamente, si sedettero di fianco a me e mentre mi palpeggiavano ovunque cominciai in maniera alterna a far loro i pompini.
Dorian mi fece girare e mentre mi sbatteva a pecora io continuavo a fare un pompino a Damien. Tutta quella situazione mi faceva sentire talmente a mio agio e lasciai che fossero loro a dominarmi. Ero calda, bagnata e anche Dorian sapeva scoparmi divinamente.
Fu poi il turno di Damien, si sedette, mi misi sopra di lui e mentre ondeggiavo come un serpente assetato feci un bocchino anche a Dorian che ne frattempo si era alzato in piedi sul divano.
Improvvisamente Dorian si mise dietro di me e con molta delicatezza mi penetrò il culo mentre Damien continuava a scoparmi da davanti.
Cominciammo a muoverci tutti e tre con sincronia e io cominciai ad urlare per il piacere che stavo provando. Non so quante volte sono venuta, ma non avevo mai provato un piacere così intenso in vita mia.
Ero completamente bagnata e mandarmi ulteriormente fuori di testa era sentire il contatto con entrambi. Questa sensazione così focosa mi eccitò talmente tanto che decisi di continuare anche quando ci alzammo in piedi e, uno da davanti e uno da dietro continuavano a sbattermi mentre io per aria, a cavalcioni di Dorian.
Avrei voluto non finisse mai, quei due uomini che avevo sempre sognato mi sbattessero contemporaneamente erano proprio lì e mi stavano scopando come se fossi una delle migliori escort sul pianeta.
Ogni tanto mi sculacciavano e mi leccavano i capezzoli e io continuavo a gemere mentre ricevevo la prima doppia penetrazione della mia vita.
La serata non finì in salotto e, infatti, prese le manette piene di strass e la benda che mi avevano regalato andammo in camera da letto.
Le misi e Dorian mi mise la benda. Senza che potessi muovere le braccia loro continuavano a sbattermi sia davanti che dietro e la cosa più eccitante è che non potevo vedere chi si trovasse avanti e chi, invece, era dietro.
Lo capii solo dopo che, nel pieno dei miei orgasmi e dei miei gemiti Damien mi baciò.
Lo fece così delicatamente che si fece subito chiaro quanto non avremmo potuto più fare a meno di continuare a vivere le nostre piccanti storie erotiche.