Mio cugino abitava in Liguria ed era separato da oltre un anno dalla moglie.
Lui aveva 32 anni, io 30 e mia moglie 28.
Una donna sensuale, dal visino arrapante, capelli neri cortissimi, seni piccoli, ma con un culetto sporgente e duro da fare impazzire. La spaccata profonda tra le natiche portava subito a fare cattivi pensieri, osceni, luridi. Le cosce poi, vellutate e lisce, portavano a quella che era la fonte dell’amore, un ciuffetto nero di peli lisci e ordinati, sempre pronti per essere coperti dal mio seme che luccicava poi dopo un’abbondante inondazione di sperma dentro e fuori.
Un fine settimana decidemmo di andare a trovare mio cugino al mare e lui ci ricevette con enorme piacere. Inutile dire che gli occhi erano incollati su di lei, su quella bocca carnosa e su quella lingua rosa che vi guizzava dentro, dentro una arcata di denti bianchissimi. Ci invito’ a pranzo in un noto ristorante sulla spiaggia.
Il pranzo a base di pesce (mia moglie ne va matta…in tutti i sensi), innaffiato da un vinello bianco, fresco e frizzante, ci mise di buon umore. Avevamo cementato il nostro rientro a Nervi, dopo mesi di assenza.
Dissi a mio cugino “Sai, lei va matta per il pesce e appena puo’ lo vuole…”. Lei mi getto’ un’occhiata biricchina e forse anche un poco a disagio, vista la presenza di mio cugino, che invece rise facendo capire che aveva afferrato il doppio senso.
Lei beveva quel vinello, calice dopo calice, e diventava sempre piu’ arrapante con quel visino rosso, mentre io le dicevo che forse era troppo. Invece mio cugino rispondeva “Ma dai, lasciala bere, tanto dopo andiamo a fare una siesta a casa mia, e’ qua vicino”.
Lei parlava con noi e faceva guizzare quella lingua nella bocca grande e desiderabile. Io cominciavo a eccitarmi guardando mio cugino perso in quella bocca e gia’ fantasticavo…
Avrei voluto vederla chiavata da lui, con tutta la forza. Avrei voluto vederla riempita dalla sua sborra che colava fuori dalla figa slabbrata e poi vederla inculata…Mio cugino le parlava ma io sapevo bene quello che stava pensando, mentre mia moglie abbassava lo sguardo sul piatto a sue affermazioni spesso a doppio senso. Mi si era indurito al massimo e volentieri glielo avrei messo fino in gola.
Finito il pranzo, ci avviamo verso casa di mio cugino. Lei rideva barcollando per il vino bevuto. La sostenevamo ai due lati e vedevo mio cugino sfiorarle il piccolo seno.
Quando arrivammo al palazzo, entrammo tutti e tre nell’ascensore, piuttosto stretto tanto che ci ritrovammo uno contro l’altra. Mia moglie era rivolta a me, il suo viso sfiorava il mio, mentre mio cugino sentiva quella natiche dure e sporgenti contro il suo membro durissimo. Glielo faceva sentire mentre lei rispondeva ai miei baci con la lingua, poi si girava verso mio cugino e baciava anche lui. La sua lingua dolce passava da uno all’altro, con quella bocca spalancata che si offriva a noi senza ritegno.
Arrivati al pianerottolo, mio cugino apri’ la porta e ci condusse direttamente alla camera da letto. Abbasso’ le tapparelle, mentre io spogliavo la mia dolce mogliettina, che rimase solo in slip.
Era desiderabile e si lasciava carezzare da noi due, i seni e i capezzoli turgidi, le cosce calde e lisce, quel culo duro…
La sistemammo sul letto e io le sfilai lo slip, gettandolo lontano. Poi dissi a mio cugino “E’ tua, so che la volevi da sempre, da quando venisti al nostro matrimonio, puoi farle quello che vuoi”.
Lei intanto aveva il viso di una cagna che sta per essere presa da un branco di cani, rosso per il vino, eccitata, invitante.
Mi gettai sulla sua bocca aperta e cominciai a metterle la lingua in bocca, proprio mentre mio cugino la penetrava tra quei peli lisci nerissimi. Lei gemeva, si contorceva, allargava le cosce per pernderne di piu’. Li guardai. Lui era entrato fino alla palle dentro di lei e la cavalcava furiosamente, spinto dal desiderio covato per tanto tempo. Lei gettava la testa all’indietro e socchiudeva gli occhi, invocando piu’ cazzo…
Quando venne, con piu’ getti violenti, lui le riempi’ la figa mentre un rivolo bianco, come un fiume in piena, fuoriusciva da lei e imbrattava cosce e lenzuola.
Dovetti prenderla subito dopo, con una furia che nasceva spontanea dalla visione che avevo appena avuta. La chiavai come una bestia, dicendole quanto era puttana, quanto avesse fatto godere mio cugino.
Lui intanto la stava baciando in piena bocca, prendendo il mio posto, e carezzandole i seni che strizzava con cattiveria.
Lei godeva e godeva e godeva. Si dava a pieno alle nostre lingue, alle nostre mani e ai nostri membri durissimi.
Sborrai dentro di lei come non avevo mai fatto, mentre lei gridava il suo orgasmo con me.
Dopo una decina di minuti, ci ritrovammo nuovamente carichi, anche perche’ bastava poco.. l
La sua espressione da “faccia da sborra” e le sue mani ci avevano fatto tornare il cazzo piu’ che duro.
La sistemammo impalata sul mio, mentre lei si piegava a baciarmi e offriva il buchino del suo culo a mio cugino. Lui vi entro’ abbastanza facilmente dopo averlo inumidito con i suoi umori e con la residua sborra che colava dalle sue cosce.’ La cavalcammo insieme, mentre lei si dimenava e cavalcava come la piu’ troia delle amazzoni. Mi fece venire poco dopo, mentre mio cugino sborrava copiosamente nel suo intestino con penetrazioni che si susseguivano a scatti, scaricando tutto il suo seme dentro.
Ci riposammo per un paio di ore, abbracciati su di lei. Alla sera decidemmo di tornare a cena allo stesso ristorante. Lei naturalmente chiede del pesce e ci guardammo complici tutti e tre.
La fine quella sera fu simile al pranzo e tutta la notte ci alternammo a riempirle bocca, figa e culo fino a non poterne piu’.
Rientrati a Milano, mia moglie fu visitata il mese dopo dal suo ginecologo. La trovo’ gravida..di un mese…..
Non poteva essere diversamente.
Franco dice
Questa foto rappresenta proprio bene quello che successe con mia moglie un poco brilla e noi due. E’ stata la piu’ bella chiavata della mia vita e abbiamo sborrato tanto!
Roberto dice
sto diventando cieco….
Andrea dice
Mi sono segato di bruttto…