Voglio raccontarvi un mio sogno, che e’ diventato insistente anche ad occhi aperti.
L’estate scorsa siamo andati al mare all’estero. La spiaggia privata e grosse cabine invogliavano al pigro scorrere del tempo.
Avevamo fatto amicizia con una famiglia italiana, vicina di cabina, che si mostro’ molto affiatata con noi. Un pomeriggio, dopo pranzo, il nostro vicino ci invito’ a fare un giro col suo gommone. Avremmo dovuto toccare un piccolo promontorio e rientrare al tramonto. In tutto poco piu’ di due ore.
La proposta mi allettava e risposi subito di si. Mia moglie era seduta sotto un grosso ombrello fatto di rami di palme essiccate, su una sdraio. Vicino i due figli della coppia, due giovani poco piu’ che adolescenti, sui 18 anni.
Lei indossava un costume bianco, che in una certa zona non lasciava nulla all’immaginazione. Potevo vedere chiaramente in trasparenza il suo boschetto nero. E come me anche i due giovani. Mia moglie ha 38 anni ed e’ una gran bella figa. Leccando il suo ghiacciolo, apriva e chiudeva lentamente e pigramente le cosce. Potevo vedere gli occhi dei giovani passare dalla sua lingua a quell’ombra nera tra le cosce…
Stavo osservando questo, quando il nostro vicino ci ha chiamati dicendo che il gommone era pronto. Lo dissi a mia moglie, la quale rimase seduta dicendo che preferiva riposare all’ombra.
I genitori dei ragazzi lo chiesero a loro, che declinarono l’invito, dicendo che non ne avevano voglia e che avrebbero tnuto compagnia a mia moglie.
Mi venne duro. Mentre mi allontanavo da loro per andare sul gommone, lanciai uno sguardo a mia moglie che mi sorrise finendo quel ghiacciolo con un’ultima leccata.
Qusto e’ quello che immaginai mentre mi allontanavo.
Finito il ghiacciolo, lei disse ai giovani “Vado a fare la doccia” e dicendo questo si allontano’ sculettando verso la cabina. Il suo culo, sporgente, duro, percorso da una spaccata profonda, esibiva quelle natiche ai due giovani che avevano gia’ raggiunto un’erezione violenta nei loro minicostumi.
Forse lei se ne era anche accorta mentre stavano seduti e leccava il ghiacciolo. I loro membri si ergevano nel costume e sporgevano in alto, sul bordo superiore del costume, su cui lei gettava furtivamente lo sguardo.
Quando giunse alla cabina, socchiuse la pronta d’entrata e si diresse nella parte posteriore dove si trova il piccolo bagno con la doccia. Si stava spogliando, gettando da parte il costume. Il suo visino abbronzato invitava a pensieri osceni…
Poi lei senti’ aprirsi la porta della cabina e i due giovani comparvero davanti a lei. Si erano tolti i costumi e i loro membri giovani erano dritti e duri, con due testicoli gonfi di seme.
Lei li guardo’, abasso’ lo sguardo su quei due siluri e disse con voce roca dalla voglia” Facciamo presto…prima che rientrino…”
Ora stava sorridendo al giovane che le si avvicino’ piano. Gli sorrise luminosa. I suoi denti bianchissimi spiccavano sull’abbronzatura del viso. Poi si lecco’ gli angoli della bocca, con un movimento lento della lingua rosea che stava esasperando il giovane. Questi si getto’ sulla bocca e vi mise la sua lingua dentro. La prese a succhiare e a leccare ansiosamente, mentre il fratello la carezzava lungo le natiche.
La succhio’ a lungo, dissetandosi a quella bocca grande, tanto desiderata.
Poi lei si appoggio’ alla parete e allargo’ le gambe, favorendo l’ingresso di quella giovane bestia nel suo ventre. Vi entro’ facilmente, favorito dagli umori che la sua figa aveva gia’ abbondantemente elargiti. Scivolo’ dentro chiavandola furiosamente. La sollevava a colpi di cazzo contro la parete della doccia, mentre lei emetteva gridolini e ansimava sempre con piu’ forza, al ritmo di quel membro che la stava possedendo fino in fondo.
Poi con un rantolo e un grugnito, il giovane le venne dentro con vari fiotti, lasciando scaricare completamente quel bastone di carne che si era finalmente soddisfatto.
Fu la volta del fratello, che la giro’ faccia al muro mentre gli diceva “fa piano…non l’ho fatto mai nemmeno con mio marito”.
Il giovane era al colmo del godimento e accarezzo’ il suo buchino con la punta del pene, gia’ abbondantemente bagnato. Lei inarco’ la schiena, scendendo ad appoggiarsi con le mani ai rubinetti piu’ bassi. Ora la spaccata profonda di quel culo era a sua disposizione e vi entro’ dapprima piano, lasciando che lei si adattasse alle proporzioni e alla forza di quel giovane bastone di carne.
Poi, mentre le teneva le tettine piccole con le due mani lo affondo’ completamente dentro il suo intestino. Lei ebbe un sussulto ma subito comincio’ ad accarezzarsi la figa con le dite, imbrattandosele con la sborra del primo giovane che ancora colava lungo le cosce.
La sbatte’ per bene, mentre lei veniva incontro al suo pene con il movimento del suo bacino. Infine, la sborrata, violenta, abbondante, inarrestabile, schizzo’ dentro di lei inondandola.
Rimasero ancora con lei per un’ora, soddisfacendo le loro voglie di carezze e di baci profondi, liberando ancora un paio di volte le loro palle del prezioso liquido che, almeno una volta, riempi’ la sua bocca capace.
Quando furono sazi, si allontanarono da lei lasciandola a una doccia calda che a stento riusci’a pulirla dello sperma che aveva sul corpo, fino ai capelli.
Rientrai noi dall’escursione, i genitori trovarono i figli distesi sui lettini sotto l’ombrello, spossati. Mia moglie si affretto’ a dire che avevano giocato a calcio e si erano stancati.
Io, vedendo mia moglie coi capelli bagnati, le chiesi “Amore, ma sei ancora tutta bagnata?”
Mi guardo’ con uno sguardo di sufficienza e mi rispose “Molto…mi ci vorra’ del tempo per asciugarmi, ma non ho fretta”.
Giuseppe dice
Anche la mia…da vari giorni.
Nicolino dice
Mi hai fatto arrapare di brutto. La mia vista si sta abbassando 😉