Sono un ragazzo di 28 anni e da due sto con una ragazza di otto anni più piccola. L’oggetto del desiderio però è sua zia, 35 anni. Tutto è iniziato andando a trovare la mia ragazza nel negozio da parrucchiera dove lavora insieme a lei. I primi tempi notavo spesso la bella milf osservarmi da lontano ma cercavo di non darle troppa corda per il bene della mia storia e della mia ragazza. Ultimamente però resisterle mi è diventato impossibile: ci scambiamo sguardi talmente focosi da farmi diventare il cazzo così duro e caldo che quasi mi esce dai pantaloni. Sono affascinato dalla sua esperienza e rapito dalle sue belle tette sode che adora mettere in mostra, mi incanto a guardarle il bel culo mentre lava i capelli dei clienti del negozio. Più volte durante la notte mi capita di svegliarmi sudato mentre sogno di essere accolto tra le sue calde cosce. Dopo aver assaggiato la sua figa non riesco più a fare a meno di lei.
UN PRIMO CALDO INCONTRO
Un giorno di dicembre uscii con la mia ragazza per lo shopping natalizio. Passato a prenderla, notai con grande stupore che era in compagnia della zia. La mia ragazza si accomodò davanti e la zia sui sedili posteriori. Indossava una gonna a tubino nera e una camicetta bianca accollata che lasciava intravedere le forme generose grazie ad una leggera trasparenza. Posizionai lo specchietto retrovisore in modo tale da potermi godere al meglio lo spettacolo. Lei, eccitata dai miei continui sguardi, continuava a sbottonarsi lentamente la camicetta fino a lasciar intravedere il suo splendido seno. Mi fece eccitare come un pazzo durante tutto il viaggio fino al ritorno a casa. Anche dopo averle salutate non riuscivo a non pensare a lei.
SCOPATA A PECORINA
La stessa sera ricevetti un sms. Era la zia della mia compagna che mi chiedeva di incontrarla con la scusa di parlare del regalo di Natale per la mia ragazza. Mi recai all’appuntamento e lei si presentò con una mini nera molto provocante e un paio di stivali di pelle alti quasi fino al ginocchio. Mentre parlavamo del più e del meno allungò una mano sui miei pantaloni, li sbottonò e, implorandomi di continuare a guidare, prese il mio cazzo ormai durissimo in bocca. Cominciò a giocare lentamente con la sua morbida lingua sulla mia cappella per poi spingersi l’uccello fino in gola, più e più volte. Alternava leccate a succhiate e dopo dieci minuti non ci vedevo più per l’eccitazione, fermai la macchina e la implorai di spostarci sui sedili posteriori. Feci scivolare una mano sotto la sua gonna, cominciando a massaggiarle la figa da sopra le mutandine. Era già completamente bagnata. Mi sfilai le mutande, aprendole le gambe. Non le tolsi nemmeno le mutandine e, dopo averle strofinato la cappella sulla figa umida, le infilai dentro il mio arnese. Lei sussultò di piacere con una tale foga che sembrava non avesse mai accolto un pisello dentro di sé. La sbattei con forza finché mi implorò di scoparla a pecorina, così la girai e le strappai le mutandine, lasciando in vista il suo bellissimo sedere ed iniziai a leccarle la figa e l’ano. Infilavo la punta della mia lingua sulle labbra della sua figa bagnata e poi risalivo fino al buco del culo e infine di nuovo sulla figa. Era talmente eccitata che iniziò ad urlare di piacere ed io la incoraggiai a gridare a piena voce quanto fosse porca. Il mio cazzo divenne duro come marmo, avevo l’urgenza di infilarlo nella sua figa sempre più calda e bagnata. Appena glielo misi dentro le sue grida di piacere mi spinsero ad osare e, con il cazzo ancora dentro alla sua fica, le infilai un dito nel culo.
SBORRATA NEL CULO
Mentre continuavo ad infilare il mio dito fuori e dentro il suo bel culo, dapprima delicatamente e poi con forza, lei aumentò i gemiti e i sussulti di piacere. Passai quindi a due dita e nel contempo continuavo a penetrarla con forza. Quella doppia penetrazione e la visione del suo bel culo mi eccitarono al punto tale da non riuscire più a trattenere l’orgasmo. Estrassi il mio cazzo dalla sua figa e lo infilai nel suo culo già aperto e dopo pochi colpi esplosi il mio sperma nel suo ano. Ci rivestimmo e dopo poche parole di commiato mi congedò. Da quel giorno tra noi non ci sono più stati incontri ed io continuo a pensarla ogni volta che posso nel silenzio della mia stanza. Quando ripenso al nostro caldo incontro mi bastano pochi secondi per venire e impazzire di piacere. Mi soffermo sull’immagine di lei a pecorina, ripenso al mio cazzo buttato dentro alla sua figa con forza, alle mie dita nel suo ano, alle sue grida di piacere, alle sue parole che mi facevano fremere di eccitazione, alla mia calda sborra nel suo culo. Mai una scopata fu più soddisfacente.